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Il turismo medicale, una realtà sottovalutata nel nostro Paese

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Oltre 500000 italiani e 650000 stranieri si muovono in strutture ospedaliere fuori e dentro l’Italia

Il turismo medicale è un settore ampiamente sottovalutato nel nostro paese, a differenza di quello che succede in altre aree europee ed extraeuropee.

Oltre 300.000 italiani si muovono annualmente verso l’estero per ragioni di salute  e circa 200.000 italiani viaggiano annualmente a medio-raggio per cure e trattamenti entro i confini nazionali

 Uno dei segmenti di mercato maggiormente attraenti per i medical tourist italiani è la dentistica low-cost. In questo senso, i Paesi maggiormente gettonati risultano essere quelli dell’Europa Orientale come Croazia, Ungheria e Romania .

Turismo medicale, una realtà sottovalutata in Italia.

Per quanto riguarda l’Italia invece nel 2015 ben 650 mila stranieri si sono rivolti a nostre strutture ospedaliere in particolare in Trentino Alto-Adige, Lombardia, Veneto, Piemonte e Toscana.

 Su questi temi abbiamo sentito il Presidente del Gruppo CIDIMU, Ugo Riba.

CIDIMU è un gruppo torinese leader nel campo della diagnostica.

A marzo si è tenuto a Milano l’’EY Medical Tourism Conference, congresso incentrato sulle sfide e le opportunità del Turismo Sanitario in Italia. Quanto è sviluppato questo settore e quanto è sentito questo tema nel nostro Paese?

 ‘Il mercato del turismo medicale in Italia è davvero sottosviluppato rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea e rispetto al mondo ed è un tema poco percepito dalle istituzioni, se non da pochissime pubbliche e da poche private. Sono molti di più gli italiani che vanno all’estero di quanti dall’estero vengono da noi per farsi curare. Perché gli italiani vanno all’estero? Gli italiani lo fanno per spendere meno su alcuni interventi. Per esempio, sono tantissimi quelli che organizzano viaggi nell’est Europa per sottoporsi a interventi dentistici. Non solo le operazioni costano meno, ma ci sono veri e propri pacchetti turistico-medicali che prevedono il viaggio, il soggiorno e l’intervento a tariffe più basse.

Perché questo meccanismo cambi è necessaria una maggiore sensibilizzazione da parte delle istituzioni e dei governi. Una cosa che scoraggia lo straniero a venire a farsi curare in Italia è l’Iva. Nessun paese al mondo pratica l’iva e questo è fortemente limitante perché ogni prezzo viene aumentato, risultando non concorrenziale e scoraggiando questo tipo di mercato. Non esiste una rete che organizzi il turismo sanitario, ogni regione fa da sé, non c’è organizzazione’.

Turismo medicale, una realtà sottovalutata in Italia. Italiani all’estero per  spendere meno

 Nell’ambito del Wellness Medicalizzato il gruppo CIDIMU propone  il progetto State of Holidays. Di cosa si tratta? In cosa è “rivoluzionario”?‘State of Holidays è una rivoluzione perché il nostro obbiettivo è legarlo ad ogni tipo di turista. Fare in modo che il visitatore utilizzi il periodo della vacanza per stare meglio e non solo per divertirsi, anche solo un’ora del proprio tempo tutti i giorni per fare qualcosa di piacevole che sia terapeutico. Una terapia che può essere fisica, la riabilitazione in tutte le sue accezioni, ma anche mentale, con il trattamento non farmacologico di ansia, depressione, stress. Ma la nostra rivoluzione, e questo è un punto molto importante per noi, è anche aiutare lo sportivo in vacanza a migliorare le sue performance. Stiamo già lavorando con un’agenzia turistica italiana che opera negli Stati Uniti per portare in Italia turisti americani appassionati di ciclismo. Il turismo ciclistico in America è un settore d’elite, ancora più del golf. L’obiettivo del prossimo futuro è cercare collaborazioni con operatori ed enti turistici, strutture alberghieri con centri fitness e wellness che noi possiamo potenziare con apparecchiature all’avanguardia (Per esempio con la tDCS, Stimolazione Transcranica a corrente diretta continua)’.

 Il CIDIMU è coinvolto anche in un altro progetto all’avanguardia: l’App di SaluberMD. Di cosa si tratta?

‘L’App di SaluberMD nasce in Israele ed è stata poi importata negli Stati Uniti. CIDIMU è l’hub per l’Italia e per la lingua Italiana di questa applicazione, una piattaforma che permette, tramite videochiamate, un primo contatto con un medico specialista o generalista a cui esporre i propri sintomi con la possibilità di vedersi reciprocamente, utilizzando due cardini della visita medica che sono l’anamnesi e l’ispezione. Inoltre, con SaluberMD il medico può proporre una terapia con vera e propria “ricetta” valida a tutti gli effetti, e prescrivere esami strumentali  Da questa applicazione stiamo sviluppando progetti che hanno come mezzo questa applicazione e come fine una Telemedicina. In altri paesi dell’Unione Europea è molto diffusa e in Francia è arrivata nel settembre 2018’.

 Come è nata la realtà che presiede e com’è diventata oggi? Quali i progetti per il futuro?

 ‘Siamo sempre stati un gruppo all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia. Il passato è legato all’ ecodoppler. Il CIDIMU è nato nel 1982 intorno a quella macchina. Il primo ecodoppler l’ho portato io in Italia proprio in quell’anno ed ero uno dei pochissimi che aveva visto le potenzialità di questa tecnologia per la diagnostica umana. Per la prima volta si potevano ottenere informazioni morfologiche sugli organi, come un’ecografia, ma anche di flusso: velocità, direzione, flusso sanguigno. La chirurgia vascolare e buona parte della chirurgia cardiaca di oggi devono tutto all’ecodoppler.  Il nostro presente e anche il futuro è invece legato a due tecnologie: la Tdcs  e l’App di SaluberMD. Ci stiamo attualmente concentrando su queste tecnologie perché sono le più funzionali ai nostri progetti. E questo perché i vantaggi che possono portare in termini di efficienza, efficacia e risparmi sono molto significati. E Il futuro ha un altro aspetto, secondo la nostra visione parziale: l’evoluzione della riabilitazione. L’Istituto delle Riabilitazioni è il fiore all’occhiello del Gruppo CIDIMU, e propone una terapia medica senza farmaci che aiuta in maniera straordinaria qualunque individuo a recuperare le sue funzioni stimolandole nei modi più utili possibili per quello che sono le sue necessità. Il futuro va in questa direzione’.

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